Umbria to love, eat, drink
- Roberta
- 25 gen 2018
- Tempo di lettura: 2 min
È arrivato per me il momento di parlare dell’Umbria.
Spesso mi sono sentita dire che forse do troppa importanza ai vini umbri, ed è vero che per un periodo non facevo che parlare di sagrantino. Ma che ci posso fare?!
Sono sempre stata attratta da cose di struttura, carattere, personalità, da sapori intensi e gusti decisi.
Non amo particolarmente le mezze misure (anche se con fare diplomatico le accetto).
È per questo che il Sagrantino avrà sempre un posto nel mio cuore.
E ve lo voglio raccontare così come piace a me.
Innanzitutto credo fortemente che l’Umbria meriti una visita. Borghi meravigliosi dove vi sembrerà di tornare indietro nel tempo e vivere in una realtà diversa, scandita da ritmi lenti decisi dai pasti importanti.

Questa è una terra che regala spessore, nei vini e nel cibo. Qui troverete la cucina povera fatta da carni dal sapore deciso, selvaggina, legumi salumi di Norcia, tartufi, e poi cotture lente, profumate, penetranti.
Tra i vitigni che caratterizzano questa terra primo fra tutti c’è il Sagrantino, uno dei vini più tannici in assoluto; il suo nome si dice derivi dal fatto che si trattava di un “vino sacro” ovvero usato durante la messa. Montefalco è la sua culla, una piccola perla al centro dell’Italia.
Il Sagrantino fino agli anni ‘70 veniva prodotto solo come vino dolce ma la sua particolarità è che veniva bevuto durante i pasti accompagnando stufati di selvaggina.

Gli altri vitigni a bacca rossa coltivati sono il Sangiovese, da cui si produce ad esempio il Torgiano rosso, o utilizzato spesso insieme al Sagrantino per ammorbidirne il gusto, il Montepulciano. Mentre tra i vitigni a bacca bianca sono noti il Grechetto di Todi o di Orvieto, il Trebbiano toscano, giallo e spoletino, la Malvasia.
Le colline intorno a Montefalco sono disseminate di cantine, soprattutto piccole, a conduzione familiare. Ed è grazie a queste famiglie, al Consorzio tutela vini di Montefalco, alla Confraternita del Sagrantino che pian piano questo vino sta uscendo fuori dai confini del bel paese per guadagnarsi il suo meritato pubblico!
Quindi a primavera, preparate lo zaino un venerdì e partite alla scoperta delle colline umbre, di Montefalco, Bevagna, Assisi, Spoleto, Perugia. Tornerete brilli e con qualche chilo in più ma sicuramente molto molto rilassati!
Mi raccomando non dimenticate di degustare il Sagrantino Spumantizzato ed il passito…da paura!
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