L’Abruzzo morso dopo morso...
- Roberta
- 30 mar 2017
- Tempo di lettura: 2 min
Ci sono persone al mondo che non sanno come e dove collocare questa Regione. Ma per fortuna ci sono anche persone che la conoscono bene, e sanno quello che è e quello che ha.
Frequentandolo da alcuni anni ho imparato ad amare l’Abruzzo lentamente.
Mi ha conquistata passo dopo passo, borgo dopo borgo ed infine vigneto dopo vigneto.
Questa volta l’appuntamento era presso l’azienda "Ciavolich", che non conoscevo. Ed è stata molto di più di una bella sorpresa.

Ho avuto il piacere di conoscere l’imprenditrice, Chiara Ciavolich, durante il Master che sto frequentando in Wine Export Management. Un piacere perché si tratta di una donna che ha alle spalle una storia familiare travolgente ed una storia personale affascinante che vi consiglio di leggere sul sito.
Il giorno successivo la mia classe ed io siamo andati a visitare l’Azienda a Loreto Aprutino. Durante la visita ci ha accolti Manuèl, l’assistente export, con un sorriso ed un entusiasmo che sarà difficile dimenticare.
Dopo aver raccontato la sua storia personale e quella dell’azienda ci ha dato la possibilità di entrare in contatto con il loro mondo, aprendo le porte della cantina e portandoci a fare lo stesso viaggio dell’uva, dalla terra alla bottiglia…anzi, al calice.
Ciavolich è un’azienda storica che racconta la tradizione e i caratteri di un territorio collinare abruzzese, e allo stesso tempo attenta al mercato ed alle sue evoluzioni, con un sguardo alla modernità. Un’azienda in grado di creare quel famoso binomio tradizione – innovazione.
Prima di assaggiare i vini non sapevo assolutamente cosa aspettarmi da quei vini, non conoscendoli affatto. Il primo in degustazione è stato il “Donna Ernestina” Rosato IGT (85% Montepulciano d’Abruzzo e 15% Passerina). Versato nel calice ho sentito addosso una sensazione di bellezza, sono stata travolta da un’intensità che non mi aspettavo, da profumi che mi hanno scossa. I lamponi e le viole chiare all’olfatto tornavano pienamente in bocca.

Il secondo vino degustato è stato il Pecorino IGT Colline Pescaresi “Aries”. Anche questo vino si è presentato fresco e allo stesso tempo strutturato, importante ma allo stesso tempo non impegnativo. Poi siamo passati al Montepulciano “Divus” 2014, il loro primo vino, ed infine abbiamo degustato il Moscato passito, un vino che non posso raccontare ma che posso soltanto consigliare, perché scrivere le sensazioni che genera significherebbe smorzarle!
Bene, non volevo fare una sviolinata, ma l’ho fatta…è stato più forte di me! Ho il difetto di raccontare esattamente quello che “vedo”, e stavolta ho visto una bella realtà che mi ha decisamente affascinato.
Alla Salute!
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